Sulfuree visioni di un indefinito e improbabile futuro catturano gli sguardi e colpiscono al cuore attraverso un suono che fagocita gli anni ’90 e li riconsegna attraverso una musica che mescola un post rock suonato davvero bene con un cantato corale inaspettato e alquanto sentito. Il disco dei veneti Infuso è un condensato ciclico di saper fare buona musica mescolato al bisogno essenziale di parlare, attraverso testi criptici e introspettivi, di questo nostro mondo in desolante distruzione.

Sestante segna la via. Il bisogno di orientamento in un mare che non ci porta in alcuna direzione. Il ‘Sestante’ è tutto quello che non c’è dentro queste dieci tracce, lo strumento che dobbiamo trovare.

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