The Sainted Courtezan Pubblicato da Pascal Covici – Chicago, 1924. Copertina rigida. Illustrazioni di Boris Riedel. Prima edizione limitata a 1.550 copie numerate. (N°.444)

John Urban Nicolson, nato ad Alma, Kansas nel 1885, è ricordato per aver pubblicato diversi volumi di poesia; tra cui King of the Black Isles (1924), The Sainted Courtezan (1924) e Drums of Yle (1925), così come per le traduzioni di Chaucer dei Racconti di Canterbury e le opere di François Villon. Il suo unico romanzo, Fingers of Fear, è stato pubblicato nel 1937 ed è ricordato oggi come una delle opere inserite nella lista dei migliori romanzi horror soprannaturali di tutti i tempi. Nicolson morì di trombosi coronarica a Mason, New Hampshire, nel 1944. Il suo certificato di morte indica che era sposato con Ida Nicolson e che, al momento della sua morte all’età di 59 anni, stava lavorando come manager in un magazzino di stoccaggio.

La prefazione alla prima edizione di The Sainted Courtezan introduce il libro con queste parole:

“The glowing romantic pages of this volume more than fulfill the promise of the King’s first book. Poems, rollicking and bizarre; love pageans out of the past; the gleaming amours of ancient kings, queens, courtezans _ Judith and Holofernes, Phryne, Bagdad, Athens _ancient glorious tales told in mellifluous cadences and vibrant imagery.”

le bellissime illustrazioni in bianco e nero sono opera dell’artista americano Boris Riedel, conosciuto all’epoca per essere stato il disegnatore della prima copertina della rivista di cultura e lifestyle Chicagoan, che uscì dal 1926 al 1935 e modellato sul The New Yorker, magazine di grande successo dell’epoca. Riedel è ricordato inoltre per aver illustrato il libro di poesie Morte di Marie Hecht, e un libro per bambini, Il gigante timido, scritto dal pubblicitario Earle Ludgin. Riedel creò anche manifesti per film con Clara Bow, Lon Chaney Sr. e Adolphe Menjou; Lo stile dalle contaminazioni Nouveau si riallaccia fortemente alla tradizione espressiva inaugurata alla fine del XIX secolo da Harry Clarke e Aubrey Beardsley, dove linee precise e dai contorni netti definiscono le figure che emergono da sfondi a campiture nere.